Il mindset del copywriter vincente

Il mindset del copywriter vincente: 5 strategie per non mollare prima dei risultati

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto 2025

Ti è mai capitato di iniziare un corso online con una grande motivazione e, poi, di mollare tutto alla prima difficoltà? Se la risposta è sì, non sei l’unico/a. Anzi, sei in ottima compagnia. E nel mondo del copywriting, il tasso di abbandono è ancora più alto. Perché? Semplice: imparare a scrivere è solo il 30% del lavoro, il resto è uscire dalla zona di comfort, fare networking, gestire clienti, superare rifiuti.

Tutta roba che spaventa. Ma lascia che ti racconti di due mie corsiste che hanno avuto approcci completamente opposti alle difficoltà. Le loro storie ti aiuteranno a capire cosa separa chi molla da chi resiste.

Il mindset del copywriter perdente

Una mia corsista – che per rispetto della privacy chiamerò Chiara – aveva tutte le carte in regola per diventare una grande professionista. Colta, intelligente, creativa, con laurea affine e persino con un impiego part-time nel pubblico che le consentisse di studiare e, nel frattempo, di mantenere la sua indipendenza. Si è iscritta al mio corso di SEO copywriting con grandi aspettative: diventare freelance, lavorare da qualsiasi parte del mondo, non avere vincoli, monetizzare la sua grande passione.

Così ha cominciato a studiare con dedizione, consegnando quasi tutti gli esercizi in maniera corretta. Terminata la fase della formazione teorica e delle esercitazioni pratiche, ha cominciato con me la costruzione concreta del suo business. Sì, perché al contrario di tutti gli altri corsi che riempiono di nozioni gli studenti, lasciandoli poi senza nulla di concreto, il mio include anche la fase di monetizzazione.

Ma proprio in questa fase, quella che avrebbe dovuto “giustificare” il corso stesso, Chiara ha fatto un passo indietro. Non è stata disposta ad affrontare i potenziali clienti, a capire come funzionino un’offerta, una trattativa di vendita, un colloquio di lavoro. A nulla sono serviti i tentativi di superare step by step le difficoltà – quindi scegliere una nicchia che la appassionasse davvero, selezionare dei potenziali clienti locali e scrivere uno script che, passo dopo passo, le spiegasse anche cosa dire a ognuno di loro – perché pretendeva di fare la copywriter senza mai parlare con nessuno. Un po’ come un aspirante cuoco che volesse diventare chef senza accendere i fornelli. La motivazione? “Sono fatta così”, “non sono adatta” e varie affermazioni similari.

Il mindset del copywriter vincente

Un’altra mia corsista – che per rispetto della privacy chiamerò Marta – si è iscritta al mio corso quando era incinta del terzo figlio. La sua grande determinazione, nonostante la sua iniziale scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie, l’ha portata a non arretrare un attimo e, anzi, ad anticipare le fasi successive.  

La differenza tra Chiara e Marta non è il talento, l’esperienza o la fortuna. È la capacità di non mollare quando le cose si fanno difficili, la capacità di riconoscere che le difficoltà siano soltanto dei limiti da superare e che nulla di grande sia possibile senza sforzi. In parole povere, la loro differenza sta nella capacità di reggere e affrontare la frustrazione.

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente, anche tu stai vivendo qualche momento di sconforto nel tuo percorso professionale. La buona notizia? È normale. La notizia ancora migliore? Si può superare.

Perché il 90% delle persone molla prima del traguardo

Perché tanta gente molla ancor prima di cominciare a vedere i primi risultati? I motivi principali sono:

  • zona di comfort troppo “comoda”. Si tratta banalmente delle persone che riteniamo “viziate”, di quelle che non se la passano male grazie agli sforzi che altri hanno fatto per loro, di quelle che non devono lottare per ottenere ciò che desiderano;
  • aspettative irrealistiche. Accade quando si pensa di poter ottenere tantissimo in pochissimo tempo e con poco impegno;
  • confronto con gli altri, tipico di chi pensa che gli altri siano migliori di loro, per virtù o per uno straordinario scherzo del destino;
  • paura del giudizio, frutto dell’insicurezza di chi crede che i potenziali clienti si debbano “accorgere” che siano alle prime armi, dimenticando che questi non hanno competenze sufficienti per tali valutazioni e che – in ogni caso – tutti hanno cominciato da qualche parte prima di diventare grandi esperti;
  • mancanza di un piano concreto. Accade quando gli aspiranti professionisti studiano molto, senza però avere una strategia di acquisizione clienti. Cosa che, come avrai ben capito, non riguarda i miei corsisti. 

Come vincere la frustrazione e acquisire il mindset del copywriter vincente

Esistono tantissimi metodi per vincere la paura, per attraversare la frustrazione e realizzare che – in fin dei conti – è semplicemente una delle tante fasi di transizione. Ecco quelli che ho sperimentato su di me e che mi hanno consentito di vedere la luce.

Strategia 1: il metodo “un passo oltre la paura”

Individuare l’oggetto della paura e fare esposizione, ovvero fare esattamente ciò che si teme, è una strategia geniale. Ogni volta che lo farai, il tuo cervello registrerà quell’azione come “non pericolosa” e la renderà più semplice la volta successiva.

In pratica, se ti spaventa fare una call di vendita, devi proporre una chiamata al prossimo che ti risponde. Se devi contattare 10 potenziali clienti ma ti blocchi, devi iniziare con quello che temi di più e forzarti: mandato il primo messaggio, gli altri 9 sembreranno una passeggiata.

Strategia 2: la regola dello “standard minimo”

Definire una regola ferrea da seguire è un passo decisivo verso la costanza. Se decidi di studiare copywriting per almeno 30-60 minuti al giorno, devi farlo davvero ogni giorno, senza eccezioni, indipendentemente dalle circostanze esterne. Il tuo obiettivo, però, deve essere realistico: stabilire uno standard troppo alto, significa condannarsi a una posizione di fallimento impropria, oltre a esporsi al serio rischio di mollare.

Strategia 3: il “bagno di realtà” del freelance

Una delle principali cause di abbandono risiede in aspettative completamente scollegate dalla realtà. Pensa a Chiara: è mai possibile diventare copywriter senza mai fare networking né vendite?

Devi comprendere che il copywriting è 30% scrittura, 70% capacità di sviluppare e gestire il business. I primi mesi si guadagna poco o niente, per avere successo bisogna uscire dalla propria zona di comfort regolarmente ed essere disposti a ricevere molti “no” prima di un “sì”. Questo elenco non deve essere un elenco di ostacoli, ma di skills differenzianti. La maggior parte delle persone non è disposta a fare call commerciali? Perfetto, meno concorrenza per te. Non tutti vogliono fare networking? Ottimo, il mercato è meno affollato.

Strategia 4: la tecnica del “tracciamento dei micro processi”

Nel copywriting, come in molte altre professioni, i risultati spesso non sono immediati. Piuttosto che vivere la fase di “rodaggio” come un problema, bisogna tracciare i progressi che non dipendono dai risultati esterni. Non focalizzarti su quanti soldi hai guadagnato, quanti clienti hai acquisito e quante vendite hai realizzato, bensì su quante persone hai contattato, su quanti contenuti hai pubblicato, quante ore hai studiato, quante call hai fatto e quanti feedback hai ricevuto.  

Strategia 5: il supporto strategico

Questa è forse la strategia più sottovalutata: non affrontare tutto da soli. Farsi seguire da un/a coach, fare domande quotidianamente, frequentare le community dedicate è importantissimo per superare le sfide. Anche perché, quando le persone sanno dei tuoi obiettivi, è più difficile mollare, per orgoglio e per non voler deludere chi crede in te.

Il mindset che fa la differenza: da studente a professionista

La differenza più grande tra chi molla e chi resiste è l’identità. Chiara si vedeva come “una che sta provando a imparare il copywriting”, Marta si vede come “la prossima copywriter di successo”. Sembra una semplice sfumatura, ma ti assicuro che cambia tutto. Perché quando ti vedi come uno/a studente o studentessa, gli ostacoli diventano motivi per mollare, gli errori dei fallimenti e le difficoltà dei segnali per dire che “non sei portato/a”. Quando invece ti vedi come professionista in crescita, gli ostacoli diventano sfide da superare, gli errori dei feedback per migliorare e le difficoltà dei normali stop nel percorso di apprendimento.

Inizia a chiamarti copywriter (anche se sei alle prime armi), crea un profilo social professionale, parla del tuo lavoro come fosse già la tua unica fonte di reddito e investi soldi, tempo ed energia. Questo non significa essere presuntuosi o millantare competenze che non si hanno, ma indossare già i panni della persona che si desidera diventare.

Quando la frustrazione è un segnale positivo

Inutile negarlo, ci saranno momenti in cui vorrai mollare tutto. Quando riceverai il quinto “no” consecutivo, quando passerai ore su un copy che poi il tuo cliente boccerà, quando vedrai colleghi meno preparati avere più successo, i tuoi sforzi ti sembreranno inutili.

Ciò che nessuno ti dice, però, è che la frustrazione sia un segnale di crescita. Se non ti senti mai frustrato/a, probabilmente è perché rimani sempre nella tua zona di comfort e fai sempre e solo le uniche cose che sai fare. Per evolverti, piuttosto, devi imparare a gestire la frustrazione:

  • ricordando la ragione per cui hai iniziato (il tuo “why”);
  • guardando i progressi che hai fatto, anche piccoli;
  • parlando con le persone che ti vogliono davvero bene;
  • facendo pause di 1-2 giorni nei momenti più bui e tornando al tuo “standard minimo” quotidiano.

Gli errori che prolungano lo stato di frustrazione

Una volta superata la frustrazione, ti sembrerà una passeggiata. Ma se non la affronti subito, il tuo momento di sofferenza si prolungherà a dismisura, facendoti associare il tuo sogno a sentimenti negativi che non gli appartengono. Attenzione dunque a non commettere questi errori frequenti:

  1. aspettare di “sentirti pronto/a”, perché non ti sentirai mai completamente tale. Inizia subito;
  2. confrontarti con chi è più avanti di te, perché si tratta di persone che hanno avuto più tempo e perché ognuno ha i suoi tempi (motivo per cui, tra un po’, potresti pure “bruciare le tappe”);
  3. saltare gli elementi fondamentali. A volte, per fare ciò che piace, bisogna fare qualcosa che non piace. La contabilità e le call di vendita o i colloqui sono essenziali per qualsiasi professionista;
  4. mollare prima della curva esponenziale. Nel copywriting i risultati arrivano spesso all’improvviso, dopo mesi di lavoro costante. Chi molla prima, non li vedrà mai;
  5. non investire su se stessi. Fare solo corsi gratis, non comprare mai un libro, non acquistare sessioni di formazione significa non darsi il giusto valore. Il copywriting è un business e va trattato come tale.  

FAQ: le domande che tutti si fanno

Ecco di seguito alcune domande frequenti degli aspiranti corsisti e le loro risposte.

E se scopro che il copywriting non fa per me? Meglio scoprirlo dopo aver dato il massimo piuttosto che mollare alla prima difficoltà. Almeno avrai acquisito skills preziose (vendita, comunicazione, marketing) utili in qualsiasi settore.

Quanto tempo ci vuole per vedere i primi risultati? Dipende da cosa intendi per “risultati”. I primi miglioramenti nelle tue capacità li vedrai in 2-4 settimane. I primi guadagni possono arrivare in 2-6 mesi. Un business stabile richiede 12-24 mesi.

E se non ho tempo? Se non hai 30 minuti al giorno per investire nel tuo futuro, il problema non è il tempo, ma la priorità che dai al cambiamento della tua vita.

Come faccio a sapere se sto progredendo? Traccia metriche concrete: quante persone contatti, quanti contenuti pubblichi, quante ore studi. I progressi nel copywriting sono spesso invisibili fino a quando non diventano evidenti.

E se continuo a ricevere “no”? I “no” non sono fallimenti, sono feedback. Ogni “no” ti avvicina al prossimo “sì”.

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