Fare link building: tecniche ed errori da evitare
La link building è essenziale per qualsiasi strategia SEO e quindi per posizionare il tuo sito web sulle prime pagine di Google. Leggendo questo articolo scoprirai di cosa si tratta, tutti i benefici che puoi ottenere e come farla in maniera gratuita o a basso costo.
Cosa si intende per link building?
Se ti stai chiedendo che cos’è la link building, sappi che molto probabilmente è un’attività che hai già svolto in maniera inconsapevole. Lo hai fatto, per esempio, tutte le volte in cui hai condiviso sui tuoi canali social un articolo che hai trovato interessante.
La link building, dunque, è l’attività strategica SEO off-site che punta a far crescere il numero di links in ingresso verso un sito web. Con quali vantaggi?
- maggior numero di visitatori;
- incremento dell’autorevolezza agli occhi degli utenti;
- opportunità di far comprendere a Google che si tratti di un contenuto di grande valore da mostrare tra le prime posizioni, con conseguente miglioramento del ranking.
Distinguere un backlink efficace
I backlink – ovvero i link che rimandano a un sito web – non sono tutti uguali:
- i backlink efficaci sono quelli proposti da siti web affidabili, che Google reputa autorevoli e che condividono lo stesso target/argomento del sito che citano;
- i backlink “tossici”, invece, sono quelli inseriti su siti web non pertinenti, che non godono di un buon giudizio da parte dell’algoritmo e, magari, svolgono attività classificate come spam.
Attenzione: se hai pensato di creare una link building SEO strategy, non essere avventato/a. Valuta con un esperto quali siti web scegliere, prima che il motore di ricerca ti penalizzi.
Lo sai che i social funzionano sempre più come Google? Leggi la mia guida per scoprire come dominare il social search.
Come fare link building
Dove fare link building? Per dare una dovuta selezione, devi innanzitutto chiederti quali siti web siano frequentati dal tuo target.
Il modo migliore per comprendere se un sito sia effettivamente autorevole – dal momento in cui Google privilegia le pagine più apprezzate dalle persone esperte o comunque interessate a quel determinato argomento – è infatti l’osservazione della tua audience.
Puoi scegliere di contattarli, via e-mail o attraverso un flusso di comunicati stampa, per attirare l’attenzione sui tuoi contenuti.
La via “maestra” per una buona link building è dunque la proposta di contenuti di valore che vengano citati per la loro utilità alle persone giuste, al momento giusto, che sia su un sito generalista o un sito “verticale” del tuo settore specifico.
Ovviamente ottenere tutto questo in modo naturale non è semplice. Potresti trovare utile, soprattutto inizialmente, acquistare dei link direttamente dai siti in esame, a patto che non siano attivi esclusivamente per questo e dunque non siano già stati “declassati” dal motore di ricerca.
Assicurati che i link – follow o nofollow – siano posizionati all’inizio delle pagine e su anchor txt pertinenti.
I parametri per la SEO link building
I siti web su cui vale la pena investire per la tua campagna di link building sono perciò:
- autorevoli;
- popolari;
- rilevanti;
- pertinenti;
- con trust intatta.
Puoi valutare questi parametri con tool come SEOzoom e SEMrush.
Per quanto i social non influiscano direttamente su ranking del tuo sito, condividere i tuoi link sulle pagine di settore, sui tuoi profili e su Google My Business farà crescere l’interesse attorno al tuo brand e al tuo sito web stesso, incrementando il traffico e migliorando il posizionamento.
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Quanto costa?
Fare link building ha un costo molto variabile, che va da poche decine a diverse migliaia di euro.
Considerando l’esigenza di ricevere mediamente 4-5 backlink al mese è opportuno, nel proprio piano marketing, destinare all’attività una parte del proprio fatturato ogni anno.
La tua strategia SEO per il 2025
Se il tuo obiettivo è quello di posizionarti su Google per far crescere l’autorevolezza del tuo brand e acquisire maggiore visibilità, il 2025 può rappresentare la tua svolta.
L’algoritmo, sempre più capace di intercettare i bisogni degli utenti e di riconoscere i contenuti di valore, ha smesso di premiare i siti web che utilizzano in maniera meccanica vecchie strategie e valuta sempre più positivamente coloro che sanno come funzioni il “Google pensiero” e che con lui condividono l’obiettivo di soddisfare le esigenze reali delle persone.
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