Intelligenza artificiale per scrivere articoli

Intelligenza artificiale per scrivere articoli: come usarla a servizio del buon giornalismo

Ultimo aggiornamento: 9 Luglio 2025

L’intelligenza artificiale per scrivere articoli non è più fantascienza, ma una realtà che ha già trasformato il mondo dell’informazione. L’AI per scrivere testi è ormai utilizzata da testate prestigiose come Il Sole 24 Ore, la BBC, Il Foglio e Forbes.

Ma cosa significa realmente utilizzare l’intelligenza artificiale per la scrittura in modo professionale ed etico? Con l’adeguata formazione, giornalisti, copywriter e content creator possono sfruttare al meglio questi strumenti senza compromettere la qualità e l’autenticità del loro lavoro.

Intelligenza artificiale e giornalismo: AI generativa vs AI non generativa

L’AI non è più un’opzione, la usiamo tutti i giorni da anni senza che ce ne rendiamo conto. Persino il dibattito sui suoi rischi e i suoi benefici non è recente, ma è addirittura antecedente alla conferenza di Dartmouth del 1956.

Nel giornalismo oggi si usa l’AI per scrivere testi, per produrre o ottimizzare foto, video, audio. Bisogna però innanzitutto fare una distinzione tra:

  • intelligenza artificiale generativa, che crea contenuti completamente nuovi partendo dai prompt forniti dall’utente e che utilizza le informazioni apprese durante l’addestramento. È quella che utilizziamo, per esempio, quando chiediamo a ChatGPT, Claude o Gemini di scrivere un articolo da zero;
  • intelligenza artificiale non generativa, che ci aiuta ad analizzare, organizzare e verificare contenuti all’interno di ambienti controllati che creiamo noi stessi. Strumenti come Google Pinpoint o NotebookLM rientrano in questa categoria.

L’intelligenza artificiale generativa è usata, per esempio, dalla sezione Il Foglio AI e dal primo giornale interamente creato con l’AI di Forbes.

Cos’è l’intelligenza artificiale per scrivere articoli

L’intelligenza artificiale per scrivere articoli si basa principalmente sulla tecnologia Large Language Models (LLM), sistemi di AI generativa in grado di produrre contenuti scritti attraverso l’elaborazione di enormi quantità di dati testuali. La rivoluzione non sta tanto nella tecnologia in sé, quanto nel fatto che oggi questi strumenti siano accessibili attraverso un linguaggio naturale, senza richiedere le competenze di programmazione che prima erano necessarie.

Attenzione, però: se sai pensando che soltanto grazie all’AI tu possa scrivere tanti articoli ogni giorno e venderli alle testate giornalistiche, ti sbagli di grosso. Mi capita spesso di dover bloccare la pubblicazione di articoli dei collaboratori perché palesemente creati con l’intelligenza artificiale. Nessun giornale paga un professionista che non sia in grado di fare più e/o meglio ciò che già fanno le macchine

Le capacità dell’AI per la scrittura

L’intelligenza artificiale per scrivere testi aiuta:

  • in riassunto e sintesi, per la sua capacità di condensare informazioni complesse mantenendo i punti salienti;
  • nella scrittura e nell’editing, supportando anche nel miglioramento di testi esistenti;
  • nella ricerca e nell’estrazione, ovvero nell’organizzazione di informazioni da fonti multiple;
  • nella traduzione contestuale, perché non solo traduce i testi in lingue diverse, ma adatta anche i tono e registro linguistico;
  • nella generazione di idee, per fare brainstorming strutturato e sviluppare concept creativi;
  • nell’analisi di dati, perché riesce a elaborazione di grandi quantità di informazioni;
  • nel fact-checking, seppur con evidenti limitazioni.

L’intelligenza artificiale per la scrittura si estende anche al mondo audiovisivo, offrendo strumenti per la trascrizione automatica di interviste e conferenze stampa, per la generazione di sottotitoli multilingua e voice-over per contenuti video, per l’editing automatico di file audio, con la rimozione di pause e rumori.

L’AI per giornalisti si inserisce infine nei modelli stessi di business, rendendo talvolta più sostenibili i progetti editoriali.

I chatbot a nostra diposizione

Abbiamo cominciato a renderci conto delle potenzialità dell’intelligenza artificiale per scrivere testi quando i primi chatbot sono stati resi accessibili gratuitamente. Oggi ne abbiamo tantissimi a nostra disposizione, in versione gratuita o a pagamento.

Alcuni di loro – come Gemini di Google, Copilot di Microsoft, Perplexity –  sono pensati per la ricerca online e funzionano sostanzialmente come motori di ricerca conversazionali. Altri, invece sono stati sviluppati in origine per scopi diversi, come le elaborazioni creative. Ne sono un esempio Claude, ChatGPT, Lex.

E poi c’è AI Overview, la nuova AI di Google che risponde a molte delle keywords che inseriamo nella barra di ricerca, sconvolgendo la SEO come l’abbiamo conosciuta fino a oggi.

Il prompt engineering per scrivere con l’intelligenza artificiale

L’efficacia dell’intelligenza artificiale per scrivere testi dipende enormemente dalla nostra capacità di comunicare con questi sistemi. In parole povere, il risultato che otteniamo dipendente dal “prompt engineering”, cioè dall’arte di strutturare richieste efficaci e dettagliate.

Ogni prompt dovrebbe essere chiaro e diretto sulle indicazioni, dovrebbe separare le indicazioni dai dati e dai documenti, nonché assegnare un ruolo specifico al chatbot.

Esempi pratici di prompt avanzati

Durante le mie sessioni di formazione – come il mio recente intervento a un corso di aggiornamento professionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia sull’AI –  mostro sempre esempi concreti di come l’intelligenza artificiale per scrivere articoli possa supportare il lavoro quotidiano dei professionisti. Eccone due.

1. Prompt avanzato per preparare interviste

“Sono una giornalista che si rivolge principalmente a [target audience]. In occasione di [evento/contesto] desidero intervistare [nome della persona] su [argomento] per [tipologia di articolo]. Preparami un brief completo con: background personale del soggetto, contesto attuale, strategia di intervista con domande di apertura, domande principali e domande di approfondimento, possibili risposte e obiezioni”.

2. Prompt avanzato per migliorare e ottimizzare un testo

Sono una [professione] che si rivolge principalmente a [target]. Ho realizzato un articolo su [argomento] che contiene [punti salienti]. Analizza il testo allegato e fornisci suggerimenti per migliorare chiarezza, coinvolgimento e struttura, facendo attenzione a mantenere il tono professionale e l’accuratezza delle informazioni”.

Il workflow per scrivere articoli con l’AI

Nel mio lavoro ho sviluppato un workflow specifico che mi consente di usare l’AI come valido supporto per la scrittura dei miei articoli. Ecco gli step:

  1. fase di pianificazione. Definisco in modo chiaro l’argomento da trattare e l’angolazione, le fonti che desidero utilizzare, lo strumento AI più appropriato;
  2. fase di prompt engineering. Strutturo dettagliatamente le richieste, includendo le specifiche contestuali e i vincoli editoriali. Testo e raffino i prompt stessi per ottimizzare i risultati, risposta dopo risposta;
  3. fase di generazione. Uso l’AI per la prima bozza, come supporto per l’organizzazione delle info di singole parti a sé stanti e chiedo di fornire versioni multiple per confrontarle;
  4. fase di editing e verifica. Faccio un fact-checking approfondito di tutte le informazioni ricevute e riscrivo da zero il mio servizio, in modo originale e attingendo a fonti esclusive in aggiunta che mi consentano un approccio critico alla lettura dei dati;
  5. fase di adattamento SEO. Sistemo gli elementi “visibili” e quelli “invisibili” affinché il mio servizio giornalistico online possa ottenere la migliore visibilità possibile;
  6. fase di revisione finale. Rileggo più volte il mio servizio, anche a distanza di diverse ore, prima di procedere con la pubblicazione. Verifico la conformità normativa ed etica di ogni singolo contenuto.

Vuoi scoprire come l’AI stia cambiando la SEO? Leggi il mio approfondimento.

Intelligenza artificiale per scrivere articoli: vantaggi e limiti

I vantaggi dell’AI nella scrittura professionale sono immediatamente riscontrabili: velocità di produzione, superamento del blocco del foglio bianco, ricerca e organizzazione delle informazioni, versatilità stilistica, supporto multilingua, disponibilità h24.

Ma, come sottolineo sempre durante i miei corsi, scrivere con l’intelligenza artificiale significa anche utilizzare uno strumento che manca di intelligenza come la intendiamo noi. L’AI non ha esperienza diretta di ciò di cui parla, non distingue il bene dal male, può generare informazioni inesatte o inventate ed è strettamente dipendente dai dati utilizzati per l’addestramento. Senza considerare, poi, gli eventuali problemi di copyright.

Aspetti etici e normativi dell’intelligenza artificiale per la scrittura

Il dibattito tra chi vuole limitare l’AI e chi non vuole farlo è ancora in corso. Ma l’Europa ha preso una posizione molto chiara con l’approvazione dell’AI Act, la prima legge al mondo che regola l’uso dell’intelligenza artificiale in modo sistematico.

L’articolo 50 dell’AI Act, per esempio, stabilisce che i chatbot debbano indicare chiaramente che l’utente stia interagendo con una macchina e che i contenuti generati dall’AI siano etichettati come tali. Quest’obbligo può venire meno solo in presenza di controllo editoriale umano.

L’articolo 52, invece, determina che i sistemi di intelligenza artificiale per scrivere testi elaborino policy specifiche per garantire i diritti d’autore e la trasparenza sui contenuti utilizzati per l’addestramento.

Il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti

Il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti, entrato in vigore il 1° giugno 2025, dedica particolare attenzione all’uso dell’intelligenza artificiale. L’articolo 19 stabilisce che:

  1. l’intelligenza artificiale non possa sostituire l’attività giornalistica;
  2. quando si utilizza l’AI, il/la giornalista debba renderne esplicito l’utilizzo e assumersene sempre la completa responsabilità, mantenendo il controllo su quanto pubblicato;
  3. sia obbligatoria la verifica delle fonti e della veridicità dei dati utilizzati;
  4. l’uso dell’AI non possa mai essere considerato un esonero dagli obblighi deontologici.

Combattere le fake news con l’AI

Uno degli aspetti più preoccupanti dell’intelligenza artificiale per scrivere articoli e del giornalismo online è la proliferazione di fake news. Il NewsGuard, per esempio, ha identificato oltre 1.254 siti di notizie generate dall’AI che operano con poca o nessuna supervisione umana.

Per sapere se possiamo o meno fidarci di una notizia incontrata online, possiamo verificare l’età del dominio, provare a identificare i pattern linguistici tipici dell’AI, riconoscere gli eventuali deepfake attraverso strumenti specializzati, confrontare più fonti autorevoli.

Formazione e aggiornamento professionale: l’AI sostituirà i giornalisti?

Per quanto alcuni prodotti editoriali siano apparentemente 100% AI made, nulla potrà sostituire la verifica delle notizie e la produzione di un giornalista in carne e ossa.

Ad oggi il rischio di completa sostituzione dei giornalisti con l’AI non sussiste, ma è certamente lecito pensare che i giornalisti che non sanno usare l’intelligenza artificiale possano essere presto sostituiti da quelli che la sanno usare bene. E siccome la tecnologia si aggiorna a ritmo incalzante, non bisognerebbe mai rinunciare alla formazione continua.

Letture specializzate, corsi di formazione organizzati dall’Ordine dei giornalisti ed enti accreditati, community professionali, newsletter di esperti, siti autorevoli del settore sono essenziali per non restare mai indietro ed essere informati sulle novità.

La chiave del successo sta nel trovare il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità professionale, mantenendo sempre il controllo editoriale, verificando scrupolosamente ogni informazione e non dimenticando l’importanza di restare umani. L’intelligenza artificiale per la scrittura è uno strumento potentissimo, ma rimane esattamente questo: una macchina da usare a nostro servizio.

Il futuro dell’informazione e della comunicazione sarà plasmato da professionisti che sapranno utilizzare l’intelligenza artificiale per scrivere testi mantenendo saldi i principi etici e deontologici che definiscono la nostra professione. Vuoi integrare l’uso dell’intelligenza artificiale nella tua attività professionale? Compila il form, raccontami di te e sarò felice di aiutarti.