AI SEO

Come l’AI cambia la SEO? Migliori tool e previsioni future

“Non userò mai l’intelligenza artificiale per il mio lavoro”, sostenevano fino a poco tempo fa molti copywriters e giornalisti. Ma oggi l’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando radicalmente il panorama della SEO, influenzando non solo le tecniche di ottimizzazione, ma anche il modo in cui i si creano contenuti. Con strumenti come ChatGPT e Claude, gli aspiranti professionisti della scrittura devono adattarsi a un nuovo modo di pensare e operare.

In questo articolo scoprirai come l’AI SEO sta cambiando il modo in cui scriviamo, quali strumenti utilizzare e come prepararsi per il futuro. Perché l’intelligenza artificiale non è una minaccia, bensì uno strumento che – se usato responsabilmente – può potenziare le nostre capacità e le nostre performance.

Comprensione del linguaggio naturale: un nuovo paradigma per la SEO

L’intelligenza artificiale consente a Google di comprendere in modo più fedele il contesto delle parole in una frase, fornendo risposte più pertinenti. Questo da una parte aiuta gli utenti a trovare i contenuti che cercano, dall’altra lascia maggiore libertà a copywriter e giornalisti nella scrittura dei loro testi.

I testi più adatti a rispondere a domande complesse, formulate in linguaggio naturale, saranno i preferiti dell’algoritmo. Addio, finalmente, a tutte le forzature, alle checklist tecniche asfissianti e alla keyword density!

Bisogna però abbandonare anche l’idea di poter usare i contenuti generati dall’AI. Tutte le informazioni fornite dai tools sono per lo più imprecise, fuorvianti o addirittura inesistenti, per questo necessitano di una verifica accurata. Senza considerare che mancano della profondità e dell’autenticità che soltanto un professionista, con la sua esperienza, può offrire.

Strumenti AI per copywriter e giornalisti

Ogni giorno si ha notizia di un tool di AI nuovo – o già esistente, ma a cui è stata recentemente implementata l’IA – che possa supportare il lavoro di copywriter e giornalisti. Qui di seguito i più gettonati che puoi provare subito gratuitamente e che si mostrano più abili dei concorrenti in specifiche attività.

ChatGPT: oltre le apparenze

Quando si parla di AI SEO, ChatGPT è spesso il primo strumento che viene in mente. Al di là delle curiosità dei non addetti ai lavori, copywriter e giornalisti possono trarre il meglio da questo strumento:

  • per la ricerca e l’analisi del search intent, esplorando diverse angolazioni di un argomento, identificando le domande più frequenti dei lettori, scoprendo le nicchie di contenuto ancora poco inflazionate;
  • per ottimizzare la struttura dei contenuti, facendosi consigliare punti chiave da coprire oppure titoli e sottotitoli.

Gemini: il nuovo player di Google

Gemini, oltre che essere il tool più aggiornato di tutti perché fornito direttamente da Google, aiuta soprattutto:

  • nell’analisi multimodale dei contenuti;
  • nei suggerimenti per l’ottimizzazione delle immagini.

Claude: un must per i professionisti della comunicazione

Claude è il tool che forse meglio riesce a gestire i testi lunghi, sia nel processo di produzione, che nel processo di analisi e quindi di revisione. Usalo per avere una mano:

  • nell’analisi approfondita dei competitor;
  • nella generazione di varianti di titoli o paragrafi ottimizzati;
  • nella revisione SEO di contenuti esistenti;
  • nell’ottimizzazione dei testi per la vocal search.

Perplexity: l’attenzione nella verifica delle fonti

A differenza di Chat GPT e degli altri chatbot, Perplexity eccelle nella ricerca in real time e nella verifica delle fonti, caratteristiche essenziali per tutti coloro che lavorano nel mondo dell’informazione.

L’ho scoperto quando su un tema specifico avevo difficoltà nel reperire velocemente un elenco di fonti da utilizzare per avere dei dati statistici. Perplexity non solo mi ha fornito le versioni aggiornate di ciò che ho chiesto, ma le ha indicate in modo preciso, facilitando le mie verifiche successive.

I suoi vantaggi sono dunque:

  • l’accesso a informazioni sempre aggiornate;
  • le citazioni dirette da fonti autorevoli;
  • la capacità di confrontare diverse prospettive su uno stesso argomento;
  • l’integrazione naturale con il processo di ricerca giornalistica.

Come cambia la SEO con l’AI: il futuro che ci aspetta

Come cambierà la SEO nei prossimi anni? La professione giornalistica e quella del copywriter sono a rischio? Queste sono alcune delle domande che mi sento rivolgere più spesso.

Se hai questo timore, mi sento di rassicurarti subito: niente può sostituire l’essere umano! Solo noi siamo nel mondo reale, viviamo di percezioni, proviamo emozioni e distinguiamo il bene del male. L’AI può invece aiutarci a risparmiare tempo per attività superflue, incrementando la nostra produttività.

Sulle tendenze future, per quanto nessuno sia in possesso della sfera di cristallo e possa affermare con certezza i prossimi sviluppi, ecco qui alcune tendenze che sto osservando.

L’importanza crescente dell’E-E-A-T

Visto che l’AI sta rendendo la creazione di contenuti più accessibile, Google sta dando sempre più peso all’expertise reale. Come professionisti, dunque, dobbiamo rafforzare la nostra autorevolezza nel settore, essere riconoscibili e mantenere aggiornate le nostre competenze.

Se vuoi scoprire come farlo, leggi il mio approfondimento sull’E-E-A-T.

Personalizzazione dei contenuti

Gli strumenti AI ci permettono di analizzare più efficacemente il comportamento degli utenti, fare delle previsioni in proposito, creare contenuti mirati per diversi segmenti di pubblico, testare diverse varianti di contenuto e ottimizzare la nostra strategia.

La competitività si misurerà anche con la capacità di creare contenuti per nicchie specifiche. Quelli più generici perderanno sempre più efficacia, a favore di un’user experience migliore.

Vuoi migliorare l’UX sul tuo sito web e i tuoi core web vitals? Leggi il mio articolo sull’argomento.

Integrazione tra dati e creatività

Strumenti come Google Keyword Planner e SEOZoom, combinati con l’AI, permettono di identificare trend emergenti, scoprire gap di contenuto rispetto ai competitors e ottimizzare i contenuti in real time.

Trattandosi di strumenti sempre più sofisticati nell’identificazione di parole chiave che, a lungo termine, riflettono il search intent, è probabile che nel tempo il focus sia spostato sempre più sulla qualità dei contenuti e sulla multimedialità.

La scrittura creativa è morta con l’AI?

Se tutti pubblicassero esclusivamente contenuti generati con l’AI, non esisterebbe più alcuna brand identity e quindi nessun marchio. L’unico modo per avere successo, invece, è distinguersi.

Per questo la scrittura creativa e la genialità dei professionisti della comunicazione non possono morire con l’avvento dell’intelligenza artificiale. Anzi, proprio loro devono continuare a esercitare e perfezionale queste abilità, evitando di “arrugginirsi” a causa dell’eccessivo ricorso ai chatbot.

Strategie pratiche per l’AI SEO nel copywriting

Come integrare l’AI nel workflow quotidiano dei copywriters?

  1. Nella fase di ricerca è possibile esplorare un argomento confrontando i risultati dei diversi tools, verificando poi le tendenze con Google Keyword Planner.
  2. Nella fase di creazione è possibile farsi consigliare una struttura di base, arrichendola con le proprie conoscenze ed esperienze, per poi farsi aiutare per l’ottimizzazione SEO.
  3. Nella fase di revisione, possiamo chiedere di verificare la coerenza e l’ottimizzazione tecnica, oltre che l’adesione al target di riferimento.

Qualora ce ne fosse bisogno, tengo a precisare che – come suggerito dalla deontologia giornalistica – il testo va sempre creato ex novo e che nessuna informazione deve essere utilizzata senza un’attenta verifica. Ciò si tradurrebbe nella proliferazione di pericolose fake news e nella penalizzazione della reputation del brand.

Meglio evitare pure l’impiego di foto realizzate con l’AI, anche specificando la fonte al lettore.

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