
Lavorare come freelance in Italia: professioni più richieste
Lavorare come freelance significa entrare a far parte, in Italia, del cosiddetto “popolo delle partite Iva” o dei “liberi professionisti”. Si tratta di una scelta che, da una parte, consente maggiore libertà, dall’altra richiede grande responsabilità e intraprendenza.
Se almeno una volta hai pensato di diventare freelance, leggendo questo articolo ne scoprirai pro e contro e ti farai anche un’idea delle competenze attualmente più richieste nel mercato del lavoro.
Cosa significa essere freelance e come funziona?
Il significato di “freelance“, “freelancer“, “lavoratore freelance” o “lavoratore autonomo” corrisponde a quello di “libero professionista“. Si tratta, dunque, di quel lavoratore che non ha alcun contratto da dipendente, che non è subalterno a nessuno e che collabora con una o diverse realtà traendone un guadagno.
In quanto lavoratori autonomi, i freelance sono dotati di partita Iva e offrono i loro servizi a clienti, agenzie e organizzazioni, in base a un contratto tra le parti oppure per un singolo progetto.
I grandi cambiamenti sul mercato del lavoro spingono ogni anno un gran numero di giovani e meno giovani a compiere questo passo, sia in conseguenza della crisi, sia per la voglia di modificare il proprio stile di vita. Infatti, per quanto gli aspiranti professionisti di oggi siano figli di una generazione che ha visto nel “posto fisso” una sicurezza per il futuro, è sufficiente guardare la cronaca sindacale per prendere atto del fatto che – a eccezione degli impieghi pubblici – nessun contratto di lavoro dipendente sia più una garanzia per la vita.
Vantaggi e svantaggi per il lavoratore freelance
Il lavoro da freelance porta con sé indubbiamente grandi vantaggi:
- la possibilità di scegliere come, quando e dove lavorare. Perché essere capi di se stessi si traduce nel non dover chiedere permesso a nessuno per fare una visita medica, per andare in palestra, per fare una gita o andare in vacanza;
- la libertà di decidere con chi lavorare. Che tu abbia bisogno di nuovi clienti o di collaboratori, puoi fare una selezione tra quelli che più sono affini ai tuoi valori;
- la meritocrazia. Avere una ditta individuale significa guadagnare esattamente per quanto si è prodotto, al netto delle tasse ovviamente. Non dovrai dunque attendere che il tuo capo si accorga dei tuoi progressi e del tuo impegno per ottenere una “promozione”. Se ti stai chiedendo quanto si può guadagnare come freelance, la risposta è “da 0 a infinito”;
- la felicità di svolgere la professione dei propri sogni. I liberi professionisti sono per lo più persone specializzate in un campo specifico e, per guadagnarsi da vivere, non devono svolgere mestieri che non corrispondono alle competenze acquisite.
Se stai valutando l’opportunità di avviare la tua attività freelance è corretto che tu conosca anche i suoi svantaggi (risolvibili!):
- ti mette davanti a tutti i tuoi limiti. Non avrai con te un esperto di risorse umane nei tuoi momenti “no”, né quando sorgeranno i primi problemi con i clienti, come i reclami o i mancati pagamenti. Persino il vantaggio della libertà di gestione del tempo potrebbe venir meno in assenza di competenze organizzative. I tuoi difetti e le tue mancanze verranno fuori e rappresenteranno la tua più grande sfida, la tua occasione di crescita personale oltre che professionale;
- sei solo/a. Lavorando da casa o da un ufficio, potresti dopo un po’ aver voglia di confrontarti con persone diverse dai tuoi clienti o renderti conto di non riuscire più a separare la tua vita privata da quella lavorativa. Il networking e gli spazi di coworking potrebbero dunque fare al caso tuo;
- grandi sforzi iniziali. Lavorare da freelance significa normalmente costruire individualmente la propria struttura, sia in termini di competenze, sia in termini di gestione e di parco clienti. Da ciò consegue la necessità di un grande impegno nella fase di avvio, per capire esattamente come organizzare il lavoro, per posizionarsi sul mercato, per comunicare in maniera strategica la propria attività, differenziandosi dalla concorrenza;
- tassazione e scarse tutele. Dal momento della registrazione dell’attività presso l’Agenza delle Entrate correrà l’obbligo di effettuare la dichiarazione dei redditi e pagare le tasse, oltre che di dotarsi di un buon sistema di fatturazione e di tracciamento delle spese per non ritrovarsi in grandi difficoltà. Inoltre, il lavoro come freelance porta con sé tutte le responsabilità tipiche dell’imprenditore, dunque non ci sarà mai nessuno che ti pagherà le ferie, la malattia, la perdita delle occasioni di guadagno…dovrai farlo tu! Per tutelarti dagli imprevisti, esistono assicurazioni valide che possano eventualmente intervenire;
- aggiornamento costante. Ciò che sai oggi potrebbe non essere sufficiente per restare competitivo/a in futuro. Prestare attenzione alle novità è fondamentale.
Donne e freelance: questione di genere
Spesso si sente dire che il lavoro come freelance sia una grande opportunità per le donne del nostro Paese, colpevole di mantenere un tasso bassissimo di occupazione femminile, di retribuire le donne meno di quanto faccia con gli uomini a parità di mansione, di non garantire ai nuovi nati un posto all’asilo nido e quindi nemmeno le stesse opportunità professionali a mamme e papà.
Bisogna però fare attenzione a simili affermazioni: lavorare in presenza dei figli, per necessità e non per libera scelta, non corrisponde all’acquisizione delle pari opportunità. Lavorare in casa con un neonato, nella maggior parte dei casi, significa purtroppo occuparsi in via esclusiva (e contemporaneamente!) delle attività domestiche, della propria professione e dell’assistenza dei figli, con tutte le ripercussioni del caso sulla salute psicofisica e senza percepire neppure sussidi come la maternità.
Certamente, però, possiamo dire che in estrema necessità il lavoro freelance sia un’alternativa alla dipendenza economica dal compagno, dal marito o dalla famiglia.
Come diventare freelance?
Ti stai chiedendo come lavorare da freelance? Dopo aver individuato il tuo campo specifico, devi: rivolgerti a un consulente per individuare l’entità legale più conveniente; registrare la tua attività all’Agenzia delle Entrate; affidare in toto o in parte la gestione economica a un commercialista; scegliere una polizza assicurativa per i freelance; aprire un conto corrente dedicato che, per quanto non obbligatorio, aiuta tantissimo a capire l’andamento del profitto e a individuare le spese da scalare dalle tasse a fine anno; creare una strategia di marketing e un tuo pacchetto clienti; redigere i contratti da far firmare ai potenziali clienti in modo da poter procedere con il recupero dei crediti in caso di mancato pagamento.
C’è chi, soprattutto inizialmente, decide di non compiere questi passi. Il mio consiglio, invece, è di partire in maniera chiara e ordinata da subito per evitare spiacevoli sorprese in futuro e per acquisire i giusti automatismi quando ancora il flusso di clientela è facilmente gestibile.
Quali sono i lavori da freelance?
Lo so che il web è pieno di guru che desiderano venderti un unico modello di business (il loro!) per farti lavorare nelle modalità che sogni. Io, invece, ti invito a riflettere: in soli 5 minuti su internet, da solo/a, puoi notare come attività molto diverse tra loro abbiano riscosso enorme successo.
Ciò significa che non esiste un’unica strada per diventare freelance e che soltanto una grande passione, unitamente alla determinazione e all’impegno, possa centrare l’obiettivo. Se hai un sogno professionale, non è necessario sostituirlo per sentirti realizzato/a!
Se invece non hai ancora un progetto tuo e vuoi acquisire delle competenze digitali da spendere successivamente nel mercato del lavoro, ecco qui una lista di professioni digitali molto richieste attualmente e compatibili con il lavoro freelance:
- social media manger;
- copywriter e ghost writer;
- tutor, coach, consulente in vari ambiti (finanza, HR, marketing, etc);
- SEO expert;
- photo editor;
- web developer;
- specialista in cybersecurity;
- data scientist;
- ingegnere robotico;
- web journalist.
Lavorare come freelance con un flusso costante di clienti
Per lavorare come freelance potendo contare su un flusso costante di clienti è necessario innanzitutto costruire il proprio personal brand e posizionarlo sul mercato, con una strategia di marketing ben precisa che nel medio-lungo periodo minimizzi le naturali fluttuazioni del fatturato. Questo consente di ricevere ordini, richieste e offerte in modo “automatico”, esattamente come potrebbe avvenire con i clienti di un negozio fisico.
In un primo momento, tuttavia, è possibile consultare i siti web più utilizzati dai lavoratori freelance per trovare o offrire lavoro:
- Fiveer;
- LinkedIn;
- Indeed:
- Digitazon;
- Addlance;
- Twago;
- Freelancer;
- Guru;
- Digital Nomads Jobs;
- Working nomads;
- Melascrivi;
- Startbytes.
Desideri cominciare a lavorare freelance? Oppure hai già provato e, tra alti e bassi, ti senti sfiduciato/a perché non riesci a guadagnare quanto vorresti?
Sappi che ho attraversato tutte le tue difficoltà e che ho trovato le soluzioni per fare di questi problemi un’indispensabile risorsa: compila il form, raccontami di te e sarò felice di spiegarti cosa fare passo passo.