Giornalismo investigativo o d’inchiesta: come partecipare
Il giornalismo investigativo o giornalismo d’inchiesta rappresenta una delle forme più affascinanti e complesse di giornalismo. Leggi questo articolo per scoprire di cosa si tratti e come puoi dare il tuo contributo per scoprire e diffondere la verità.
Cos’è il giornalismo investigativo?
Il giornalismo investigativo o giornalismo di inchiesta è caratterizzato da un’approfondita indagine su temi di interesse pubblico, toccando dettagli che altrimenti potrebbero restare nascosti. A differenza del giornalismo tradizionale, si tratta di un’attività che non si limita alla cronaca dei fatti né a riportare semplici dichiarazioni, ma alle ricerche su un fenomeno attraverso fonti primarie variabili, a seconda del caso specifico. Raramente, invece, il giornalismo d’inchiesta si appoggia a fonti secondarie.
I temi trattati sono per lo più attinenti alla sfera criminale (terrorismo, criminalità organizzata, traffico di esseri umani, economia sommersa), alla corruzione (soprattutto in politica), all’ambito sociale (prostituzione, immigrazione, dipendenze, etc), alla sanità, etc.
Attenzione: il giornalismo investigativo è un’attività di ricerca sistematica e non deve essere confuso con il “giornalismo divulgativo”, ovvero con lo scoop di sorta ottenuto dalla divulgazione di documenti o di “soffiate” da parte di chi ne ha interesse. Per esempio, quando si legge anticipatamente (rispetto a quanto comunicato ufficialmente) di un maxi arresto, il giornalista in questione non ha realizzato un’inchiesta, ma ha semplicemente “stretto amicizia” con qualcuno che lavora in Procura o nelle forze dell’ordine.
Per chiarire questo aspetto su “Story-Based Inquiry”, manuale di giornalismo investigativo pubblicato dall’UNESCO, è scritto: “Il giornalismo investigativo implica esporre al pubblico questioni che sono nascoste, deliberatamente da qualcuno in una posizione di potere, o accidentalmente, dietro una massa caotica di fatti e circostanze che ne oscurano la comprensione. Richiede l’utilizzo di fonti e documenti sia segreti che pubblici”.
Cosa fa il giornalista investigativo?
Il giornalista investigativo o giornalista d’inchiesta ricostruisce dettagli ed eventuali retroscena di fatti e fenomeni, con attenzione e rigore, al fine di non compromettere il reportage stesso né la credibilità della testata giornalistica per cui lavora. Gli strumenti che utilizza per lo scopo sono principalmente:
- documenti riservati;
- interviste con fonti anonime e con i diretti interessati;
- dati (da open source o da database);
- confidenze di provenienza istituzionale o privata;
- la legislazione sui temi dell’esercizio della professione giornalistica e della trasparenza amministrativa.
Quanto siamo disposti a investire per scoprire la verità? Un’inchiesta giornalistica richiede tempo (da poche settimane a mesi o, addirittura, anni), pazienza, preparazione, indipendenza. Per tali ragioni, i professionisti più indicati per l’attività sono i giornalisti freelance, anche se talvolta non vengono retribuiti in maniera adeguata per il lavoro svolto.
Giornalismo investigativo in Italia
Il giornalismo investigativo in Italia ha una lunga tradizione. Nasce nel secondo dopoguerra, alla fine del fascismo, per offrire preziose ricostruzioni legate alla cronaca criminale, sociale e politica.
Tanti giornalisti d’inchiesta italiani hanno perso la vita per gridare la verità, tra questi ricordiamo Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Mario Francese, Giuseppe Fava, Giancarlo Siani.
Tra i nomi di grandi giornalisti investigativi italiani, l’indimenticabile Enzo Biagi e Oriana Fallaci, fino ai contemporanei Roberto Saviano, Milena Gabanelli, Sigfrido Ranucci.
Il potere del giornalismo d’inchiesta
Il potere del giornalismo d’inchiesta è evidente. Storie come quelle riguardanti lo scandalo Watergate, per cui i giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein hanno rischiato la carriera, oppure le inchieste sui Panama Papers hanno dimostrato come i reportage possano influenzare la società e portare cambiamenti significativi.
Tuttavia, non serve certo avere tra le mani scandali così grandi per vedere un riflesso sulla comunità di riferimento. A volte basta approfondire quanto sostenuto da cariche istituzionali per dimostrare che la verità sia ben diversa dalla propaganda e per far cambiare idea ai cittadini. Per questo:
- la classe politica tende a tagliare sempre più i fondi destinati all’informazione;
- chi ha potere economico punta ad avere forte influenza sugli editori al fine di limitarne l’attività (attraverso finanziamenti di campagne pubblicitarie o addirittura l’acquisizione di intere testate);
- accade sempre più spesso che i politici demonizzino e screditino l’attività giornalistica;
- la diffusione di fake news e sensazionalismi che oscurino verità più grandi.
Ma ci siamo mai chiesti quanto sia fondamentale per la nostra democrazia garantire trasparenza e responsabilità?
Come puoi supportare il giornalismo investigativo
Ogni giorno le azioni di tutti noi possono fare la differenza e da questa consapevolezza è nata la scelta della mia professione. Anche tu, che leggi questo articolo, che qualche volta vieni a conoscenza di disdicevoli “storture”, che hai almeno un dubbio su un fenomeno o un fatto che ti circonda, puoi fare tantissimo.
Puoi supportare il giornalismo investigativo:
- segnalando a me (compilando il form) fatti di cui sei a conoscenza e sui pensi valga la pena indagare meglio;
- scrivendo alle redazioni giornalistiche della tua città, per la stessa ragione;
- votando esponenti della classe politica che abbiano a cuore la tutela della democrazia e della verità, che vogliano sostenere e non limitare l’informazione.