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Google web vitals: migliora l’esperienza utente e scala la SERP

Ti sei mai chiesto perché alcuni siti web sembrano volare mentre altri si trascinano come una lumaca? La risposta potrebbe nascondersi nei Google web vitals, i parametri che Google utilizza per valutare l’esperienza utente dei nostri siti web.

Ma andiamo con ordine. L’altro giorno stavo parlando con un cliente che mi ha contattata disperato: “Il mio sito è precipitato nelle SERP dopo l’ultimo aggiornamento di Google“. Una storia che sento fin troppo spesso e a cui è possibile dare un lieto fine.

Cosa sono i core web vitals?

core web vitals sono tre metriche fondamentali che Google utilizza per valutare l’esperienza utente di un sito web. Ma non preoccuparti, non serve essere dei guru della programmazione per comprenderle.

Queste metriche lavorano insieme per fornire un quadro completo di come gli utenti reali percepiscono e interagiscono con il nostro sito. Immagina di entrare in un negozio: la velocità con cui vedi la merce esposta, la reattività del personale e la stabilità dell’ambiente sono tutti fattori che influenzano la tua esperienza di acquisto. Allo stesso modo, i Google core vitals misurano questi aspetti nel mondo digitale.

LCP, FID e CLS 

La prima metrica, l’LCP (largest contentful paint), misura il tempo necessario per caricare l’elemento più grande della pagina. Immagina di entrare in un negozio con le vetrine coperte: quanto tempo aspetteresti prima di andartene?

Google considera ottimale un LCP inferiore a 2,5 secondi, un tempo che rispecchia la pazienza media degli utenti sul web.

Il first input delay (FID) è invece come un commesso che risponde alle tue domande: misura il tempo che passa tra quando un utente interagisce con la tua pagina e quando questa risponde. Hai presente quando clicchi su un pulsante e… non succede nulla? Frustrante, vero?

Un FID inferiore a 100 millisecondi è considerato eccellente e garantisce un’esperienza fluida e naturale.

Infine, il CLS (cumulative layout shift) è forse il più interessante da comprendere. Hai mai provato a cliccare su un link e, all’ultimo secondo, la pagina si sposta e finisci per cliccare sulla pubblicità?

Ecco, il CLS misura proprio questa instabilità visiva, e un valore inferiore a 0,1 è l’obiettivo da raggiungere per garantire un’esperienza di navigazione stabile e piacevole.

Ricorda: i parametri tecnici non sono gli unici a garantire buone performance. Leggi il mio approfondimento sull’EEAT Google.

L’importanza dei web vitals nel panorama digitale moderno

Non è un segreto: Google ama i siti che gli utenti amano. I Google core web vitals sono diventati un fattore di ranking sempre più importante, ma rappresentano molto più di un semplice criterio di posizionamento.

Secondo i dati ufficiali di Google, pubblicati su Think with Google nel loro report “Mobile Page Speed”, gli utenti tendono ad abbandonare un sito che impiega più di 3 secondi a caricarsi, con un impatto significativo sul tasso di rimbalzo. Pare che, a ogni secondo aggiuntivo di caricamento tra i 3 e i 5 secondi, aumenti la probabilità di abbandono del 32%. Questo dato evidenzia come le prestazioni tecniche del tuo sito web abbiano un impatto diretto sul tuo successo commerciale.

Per verificare i core web vitals del tuo sito, esistono diversi strumenti professionali. Google search console ti offre un report dedicato che fornisce una panoramica completa delle prestazioni del tuo sito. PageSpeed insights va ancora più in profondità, fornendo un’analisi dettagliata delle performance e suggerimenti specifici per il miglioramento.

Sei sei uno/a sviluppatori/trice, Lighthouse offre strumenti avanzati di diagnostica e ottimizzazione. Ma se sei neofita, fai attenzione: interpretare correttamente questi dati richiede esperienza. Ho visto troppi imprenditori perdere tempo e risorse cercando di ottimizzare le metriche sbagliate, senza comprendere il vero impatto delle loro azioni sull’esperienza utente.

Esperienze reali e soluzioni pratiche

La maggior parte dei siti web che perdono posizioni su Google attribuiscono le cause del problema all’aggiornamento dell’algoritmo.

Ma, dopo un’analisi approfondita dei core web vitals Google, spesso si scopre che il problema principale sia legato ad altri fattori, come le immagini non ottimizzate e gli script di terze parti che rallentano il caricamento della pagina.

Attraverso un interventi mirati è possibile in pochi giorni riuscire a ridurre l’LCP del 60%, praticamente azzerare il FID e stabilizzare il CLS a 0,05. Il risultato?

Le posizioni su Google tornano a salire in meno di un mese, dimostrando come un’ottimizzazione tecnica possa tradursi in benefici tangibili per il business.

Sulla base della mia esperienza, ho sviluppato una serie di best practice per migliorare i web vitals. L’ottimizzazione delle immagini è fondamentale: utilizzare formati moderni come WebP e implementare il lazy loading può fare una differenza significativa nelle prestazioni di caricamento.

Altrettanto importante è la minimizzazione di JavaScript e CSS: ogni millisecondo conta quando si tratta di esperienza utente. Ridurre le chiamate al server e implementare una strategia di caching efficace sono altri pilastri fondamentali per garantire prestazioni ottimali.

Tuttavia, è importante ricordare che ogni sito è unico e richiede una strategia personalizzata basata sulle sue specifiche caratteristiche e obiettivi.

È ora di agire per il tuo sito

Se ti stai chiedendo come stanno i core web vitals del tuo sito, ho una buona notizia: con il mio SEO audit completo, che include un’analisi approfondita dei tuoi web vitals, potrai finalmente prevenire la perdita di posizioni su Google o risolvere il problema prima che sia troppo tardi.

Compila il form subito per prenotarlo e scopri come possiamo migliorare insieme le performance del tuo sito. Le ottimizzazioni tecniche possono sembrare complesse, ma con dei veri professionisti e diventano dei giochi da ragazzi e si trasformano in un vantaggio competitivo straordinario.

P.S. Gli spazi per le consulenze sono limitati, quindi affrettati!