eeat Google

EEAT Google: cos’è e come monitorarlo

Hai mai pensato a come l’EEAT Google possa influire sul posizionamento del tuo sito web? Se desideri davvero scalare la SERP di Google, è fondamentale comprendere questo importante fattore di ranking. Quali strategie hai già messo in atto per migliorare la tua presenza online? A beneficiarne sarà anche la percezione che l’utente/cliente avrà di te.

Cos’è EEAT Google?

EEAT sta per Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness (esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità) ed è un criterio fondamentale per Google nella valutazione della qualità dei contenuti e dei siti web.

Si tratta dunque di una sorta di valutazione dell’attività di branding da parte del motore di ricerca che influisce tanto sul posizionamento, quanto sulla reputation degli utenti.

L’evoluzione da EAT a EEAT

Prima del 2022 il modello si chiamava semplicemente EAT. Dopo Google ha aggiunto la seconda “E” (o “Double E-e-a-t“), ovvero il concetto di “experience”, nelle sue linee guida per i quality rater.

Con questa scelta, che ha rappresentato una delle novità più significative in ambito SEO nel 2023, ha dichiarato di voler valorizzare le esperienze dirette, i contenuti originali e utili. Insomma, a contare non sono più soltanto le competenze “formali” che derivano dai percorsi scolastici o accademici, ma anche il vissuto.

I 4 pilastri dell’e-e-a-t

Per essere considerati da Google e dagli utenti, è fondamentale distinguersi dai competitors attraverso i quattro pilastri dell’EEAT. Quale di questi senti più forte nel tuo sito?

1. Experience (esperienza)

L’esperienza è ciò che premia Google e ciò che manca a chi tratta solo competenze teoriche: oggi il motore di ricerca vuole che chi scrive abbia davvero “vissuto” ciò di cui parla. Pensa a un viaggiatore che racconta di destinazioni che ha personalmente visitato, a un professionista che condivide casi studio reali o a un recensore che ha effettivamente utilizzato il prodotto che valuta. L’esperienza diretta è strettamente connessa alla credibilità dei contenuti e Google lo sa bene.

2. Expertise (competenza)

La competenza va oltre la semplice conoscenza superficiale. Si tratta di una padronanza approfondita e specialistica del proprio campo, che si può dimostrare attraverso qualifiche formali, certificazioni, pubblicazioni accademiche o professionali, e un solido portfolio di lavori realizzati. È il fondamento su cui si costruisce la credibilità professionale.

3. Authoritativeness (autorevolezza)

L’autorevolezza è quella reputazione che si costruisce nel tempo e viene riconosciuta dal proprio settore di riferimento. Si manifesta attraverso le citazioni da parte di altre fonti autorevoli, i backlink di qualità, la presenza nei media di settore e la partecipazione come speaker a eventi di rilievo. È il risultato di un lavoro costante di posizionamento e networking nel proprio ambito professionale.

4. Trustworthiness (affidabilità)

L’affidabilità è il collante che tiene insieme tutti gli altri elementi. Si costruisce attraverso la trasparenza nelle informazioni fornite, la chiarezza nelle policy, l’accuratezza nella citazione delle fonti e un approccio professionale alla gestione delle recensioni e dei feedback degli utenti. È ciò che trasforma un semplice sito web in una risorsa affidabile per il proprio pubblico.

Perché l’EEAT è importante per la SEO

EEAT non è un fattore di ranking diretto, ma la sua influenza sul posizionamento è innegabile e si manifesta attraverso numerosi segnali che Google utilizza per valutare la qualità di un sito. 

Questo accade soprattutto ai siti che si occupano dei settori YMYL (Your Money Your Life), ovvero quelli più delicati, dove le informazioni possono avere un impatto significativo sulla vita delle persone. Parliamo di ambiti come la salute, la finanza personale, la sicurezza e tutti quelli che possono influenzare le decisioni più importanti degli utenti.

Ovviamente non è solo una questione di settori specifici. L’EEAT è fondamentale per tutti i contenuti informativi, dalle guide ai tutorial, dagli articoli di approfondimento alle recensioni. In un mondo digitale sempre più affollato di informazioni, la capacità di dimostrare la propria credibilità diventa un elemento distintivo.

Come misurare e monitorare i segnali EEAT

Prima di scoprire come Google valuta l’EEAT, è importante sapere come tenere sotto controllo questi segnali nel tuo sito. Puoi utilizzare vari strumenti e metriche (KPI) per verificare la tua performance in esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità.

Strumenti per il monitoraggio EEAT

Google Search Console è il tuo primo alleato in questo processo. Attraverso i suoi report puoi monitorare:

  • l’andamento delle impression per le query relative al tuo settore di competenza;
  • il CTR delle tue pagine più importanti;
  • la presenza di errori tecnici che potrebbero minare la tua affidabilità;
  • la copertura dell’indicizzazione dei tuoi contenuti.

Gli strumenti di web analytics, come Google Analytics, ti aiutano invece a capire come gli utenti interagiscono con i tuoi contenuti. Metriche come il tempo di permanenza, il bounce rate e il numero di pagine visitate per sessione possono darti indicazioni preziose sulla percezione di autorevolezza dei tuoi contenuti.

Metriche chiave da monitorare

Vuoi valutare l’efficacia dei tuoi segnali EEAT? Presta particolare attenzione a:

  • engagement dei contenuti, cioè quanto tempo gli utenti trascorrono sulle tue pagine, se leggono più articoli e se tornano sul tuo sito;
  • citazioni e menzioni da parte di terzi online;
  • backlink quality, ovvero la qualità dei siti che linkano i tuoi contenuti;
  • social signals, condivisioni e discussioni attorno ai tuoi contenuti sui social.

Come Google valuta l’EEAT

Google ha sviluppato un sistema sofisticato per valutare l’EEAT di un sito, basato su una combinazione di segnali on-page e off-page.

Sul fronte on-page, l’attenzione si concentra sulla qualità e la profondità dei contenuti, sulla struttura e l’organizzazione delle informazioni, sulla presenza di informazioni dettagliate degli autori e su pagine about e di contatto complete. Anche le citazioni e i riferimenti a fonti autorevoli hanno un ruolo importante a tal proposito.

Per quanto riguarda i segnali off-page, Google guarda al profilo backlink del sito, alle menzioni online, alle recensioni e ai feedback degli utenti, alla presenza sui social media e alle citazioni su media autorevoli. È un ecosistema complesso dove ogni elemento contribuisce alla valutazione complessiva della qualità.

Strategie pratiche per migliorare l’EEAT

Anche se può sembrarti un compito arduo, esistono tantissime strategie pratiche e semplici che puoi usare per migliorare l’EEAT del tuo sito web. Ecco quelle che ti aiuteranno sicuramente a facilitare il processo e a ottenere risultati concreti

Ottimizzazione della pagina about

La tua pagina about (o “chi sono”) è molto più di una semplice presentazione: è il tuo biglietto da visita digitale. Una biografia dettagliata, arricchita da qualifiche e certificazioni, raccontata con un tono personale ma professionale, può fare la differenza. Non dimenticare di includere foto professionali e collegamenti ai tuoi profili social professionali.

Potenziamento delle author bio

Gli autori non sono più semplici nomi in fondo agli articoli. Se sul tuo sito scrivono più persone, ogni autore dovrebbe avere una pagina dedicata che ne racconti l’esperienza specifica nel settore, le pubblicazioni, il portfolio e le certificazioni. È il modo migliore per dimostrare a Google e ai lettori la competenza di chi scrive.

Miglioramento dei contenuti

I contenuti devono far respirare autenticità. Basali sulla tua esperienza diretta, arricchiscili con dati e statistiche aggiornate, e non dimenticare di citare le tue fonti. I case study e gli esempi pratici sono il modo migliore per dimostrare che sai di cosa stai parlando.

Condivisioni sui social media

Una buona social media strategy, sui tuoi profili professionali, può aiutarti a condividere i tuoi aggiornamenti. Così potrai ottenere link in entrata e menzioni, facendo capire alle persone che non ti conoscono e a Google quanto vali.

Uso di protocolli HTTPS o certificati SSL

Fornire informazioni sulla sicurezza del sito – così come evitare contenuti falsi, ingannevoli, promesse esagerate e informazioni non verificate – contribuisce alla sua affidabilità.

EEAT per diverse tipologie di siti web

Gli elementi che possono migliorare il punteggio EEAT variano anche in base al settore e al target. Per esempio, il sito web del Centro Attiva – centro medico nel Bolognese – ospita un blog i cui articoli sono redatti esclusivamente da specialisti. 

Individua il tuo caso per poter migliorare le tue performance.

E-commerce e siti di prodotto

Per i siti e-commerce, l’EEAT si ottiene principalmente con:

  • descrizioni prodotto basate su test reali;
  • recensioni verificate e autentiche;
  • schede tecniche accurate e complete;
  • contenuti informativi di supporto all’acquisto;
  • trasparenza su prezzi e politiche di reso.

Blog e siti di contenuto

Per i content creators, gli elementi più importanti sono:

  • specializzazione tematica chiara;
  • aggiornamento regolare dei contenuti;
  • biografie dettagliate degli autori;
  • citazioni e riferimenti accurati;
  • contenuti basati su esperienze dirette.

Siti professionali e di servizi

Per i siti web di professionisti, l’EEAT si concentra su:

  • presentazione delle credenziali;
  • portfolio dei lavori svolti;
  • testimonianze dei clienti;
  • casi studio dettagliati;
  • contenuti educativi di valore.

Implementazioni tecniche SEO per migliorare i segnali EEAT

L’EEAT non è solo una questione di copywriting e strategia. Ad avere un peso sono pure gli aspetti tecnici SEO.

Lo schema markup, per esempio, è uno strumento potente per comunicare a Google le informazioni sugli autori e i contenuti; la struttura URL semantica e descrittiva, combinata con un sistema di internal linking strategico, aiuta il motore di ricerca a comprendere meglio l’organizzazione e la rilevanza dei tuoi contenuti.

FAQ sull’EEAT: le domande più frequenti

Nel mio lavoro di consulenza SEO e formazione, queste sono le domande che ricevo più spesso sull’EEAT. Ecco le mie risposte, basate sulla mia esperienza diretta con diversi siti web di brand, personal brand e testate giornalistiche.

Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati?

Il miglioramento dell’EEAT è un processo graduale che richiede pazienza e costanza. In generale, i primi segnali positivi si possono vedere dopo 3-6 mesi di lavoro costante, ma i risultati più significativi arrivano dopo 6-12 mesi di implementazione sistematica delle best practices.

Come si bilancia l’EEAT con altre esigenze SEO?

L’EEAT non deve essere visto come un elemento separato dalla SEO, ma come parte integrante della strategia. Ogni ottimizzazione tecnica dovrebbe supportare e rafforzare i segnali di esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità.

È necessario essere esperti certificati?

Non sempre. L’importante è dimostrare esperienza reale e competenza pratica nel proprio campo. Le certificazioni sono un plus, ma l’esperienza diretta e la capacità di comunicarla efficacemente sono spesso più importanti.

L’EEAT è un fattore di ranking diretto?

No, ma la sua influenza sul posizionamento è indiscussa, seppur indiretta. L’EEAT funziona come un framework di qualità che influenza numerosi segnali che Google utilizza per valutare i contenuti.

Ogni quanto tempo devo aggiornare i contenuti?

Non esiste una regola fissa, ma consiglio una review trimestrale per i contenuti YMYL e semestrale per i contenuti generali. L’importante è mantenere le informazioni sempre accurate e aggiornate.

Sfrutta le potenzialità del tuo sito web

L’EEAT Google non è più un’opzione: è una necessità per chi vuole emergere nel panorama digitale del 2025. Non si tratta solo di guadagnare qualche posizione sulla SERP, ma di costruire una presenza online credibile e autorevole che possa effettivamente garantire un incremento di opportunità.

Il mio consiglio? Non perdere altro tempo prezioso. Ci sono due modi concreti in cui posso aiutarti a migliorare l’EEAT del tuo sito e la tua presenza online:

  1. richiedi un SEO audit personalizzato, per sapere “come sta” il tuo sito e cosa puoi fare per migliorarlo. Contattami per un SEO audit completo, analizzerò nel dettaglio ogni pagina e ti fornirò un piano d’azione su misura per massimizzare i tuoi segnali di esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità;
  2. diventa un/a SEO copywriter professionista. Se invece vuoi imparare a creare contenuti SEO oriented, che rispettano perfettamente i criteri EEAT di Google, e conquistare la tua indipendenza professionale, il mio corso per aspiranti SEO copywriter è quello che fa per te. Imparerai a:
  • creare contenuti che dimostrano vera esperienza e competenza;
  • ottimizzare i testi per i motori di ricerca;
  • costruire la tua autorevolezza online;
  • avviare una carriera di successo nel mondo del SEO copywriting.

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Ricorda: l’EEAT non è una destinazione, ma un percorso di miglioramento continuo. Che tu scelga di farti guidare attraverso una consulenza personalizzata o di imparare a gestire in autonomia la tua presenza online, sarà necessario per restare sempre competitivo/a!

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