
Errori di ortografia comuni e come evitarli
Gli errori di ortografia o errori orografici sono quanto di più fastidioso un lettore possa trovare su un sito web. L’ottimizzazione SEO e la user experience non sono tutto: la professionalità passa anche dal buon italiano. Leggendo questo articolo scoprirai gli errori ortografici più comuni e le strategie per evitare di commetterli.
Cosa sono gli errori di ortografia?
L’errore ortografico è quello che riguarda le regole per scrivere bene e, quindi, l’uso delle consonanti, delle lettere maiuscole e minuscole, degli accenti, della punteggiatura, etc.
Che differenza c’è tra ortografia e grammatica?
La grammatica rappresenta le fondamenta della lingua, ovvero quell’insieme di regole e relazioni che si applicano agli elementi linguistici, come le parole, le parti di parole, i suoni. La grammatica ci consente di mettere insieme le parole e le frasi, mentre le convenzioni ortografiche ci consentono di metterle correttamente per iscritto.
Cosa rientra nell’ortografia?
L’ortografia della lingua italiana è l’insieme delle convenzioni su grafemi (le lettere con cui si scrivono le parole) e segni paragrafematici (accenti grafici, apostrofi, uso della maiuscola, divisione delle parole). L’errore di ortografia è perciò un errore di scrittura.
Errori di ortografia comuni: l’elenco e come evitarli
Gli errori ortografici più comuni possono nascondere delle carenze di competenze, ma anche delle semplici disattenzioni. Ecco di seguito quali sono.
Problemi di apostrofo: troncamento e articolo indeterminativo
“Un pò” è un errore: la forma corretta è “un po‘”, in quanto l’apostrofo deriva dal troncamento dell’ultima sillaba di “poco”. Per evitarlo, ricorda l’apostrofo come una “lacrima” lasciata da qualcosa che è dovuta andare via.
“Un“, invece, è un articolo indeterminativo maschile singolare che non si apostrofa mai e che si utilizza davanti alle parole che cominciano per vocale. “Un amico” non si apostrofa, “un’amica” sì. Lo stesso vale per “qualcun altro” e “qualcun’altra”.
Fa eccezione “qual”, che è una forma autonoma. “Qual’è” rientra negli errori ortografici comuni: la forma corretta è “qual è“. Inoltre, si scrive “d’accordo” e non “daccordo”; “non centra niente” è una forma errata che indicherebbe il verbo centrare. La forma corretta è: “non c’entra niente”.
Ortografia errori d’accento
Ricorda che:
- le congiunzioni e gli avverbi come “perché”, “affinché”, finché”, “dopodiché”, hanno tutti l’accento acuto (e non grave!) sulla “e” finale (é);
- “è” come forma voce del verbo essere, alla terza persona singolare, vuole l’accento grave, né l’apostrofo, né l’accento acuto;
- “né”, come negazione, ha l’accento acuto (es. “non voglio né carne, né pesce”);
- “ne” come avverbio di luogo non ha alcun accento (es. “non ne usciremo vivi”);
- i verbi all’imperativo, nella loro seconda persona singolare, vogliono l’apostrofo perché conseguente al troncamento della “i” finale (es. “fa’ la brava”, mentre “fà” non esiste);
- “qui” e “qua” non si accentano mai;
- “lì” e là” hanno sempre l’accento grave;
- “sì”, come affermazione, ha sempre l’accento grave;
- “se stesso” non ha mai l’accento, mentre “sé” non lo vuole mai (es. “Marco ha una buona stima di se stesso”, “La mela? La vuole per sé”).
Errori nei pronomi personali
Il pronome personale “gli” va usato solo ed esclusivamente per la persona singolare maschile. Se il tuo amico è un mangione, puoi dire “gli piacciono le patatine”; se la golosa è tua sorella, allora “le piacciono i dolci”.
Se ti stai riferendo alla terza persona plurale (essi), “gli” non va mai usato: la forma corretta è “a loro piacciono”; “ho chiesto loro cosa volessero per cena”.
Q, qq e cq
Per evitare confusione ti basta pensare che, in linea di massima, se la “u” è seguita da una vocale, allora occorre la “q” (es. “quaderno”). Se invece dopo la “u” c’è una consonante, occorre la “c” (es. “cucina”). Fanno però eccezione alcune parole: scuola, cuoco, taccuino, soqquadro, vacuo, promiscuo, etc.
Tutti i derivati dalla parola “acqua”, invece, vogliono la “cq” (es. “acquerello”).
Altri errori ortografia diffusi
Ci sono ulteriori errori di ortografia – per lo più derivanti da forme dialettali – che si commettono frequentemente. Per esempio, non esistono le parole “pultroppo” (la forma corretta è “purtroppo) e “propio” (la forma corretta è “proprio”).
Meglio la forma o il contenuto?
Sicuramente chi visita il tuo sito web lo fa per scoprire i tuoi vantaggi competitivi, per ricevere da te le informazioni che gli servono, per curiosare sulle tue novità o risolvere un proprio problema. Ma sarebbe sciocco chiedersi se sia meglio preferire la forma corretta di scrittura o un contenuto originale e di qualità: per quanto il tuo pubblico sia interessato a ciò che puoi offrirgli, può bastare un solo errore “grave” di ortografia o grammatica per scoraggiarlo dall’intenzione di contattarti.
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Errori di ortografia: faq
Di seguito le risposte ad alcune domande frequenti sugli errori ortografici.
Come si chiama l’errore di scrittura?
L’errore di scrittura si chiama errore ortografico. Se ripetuto una volta soltanto, può essere ritenuto un “refuso”, un errore di distrazione; se ripetuto più volte, è un errore vero e proprio che nasconde lacune.
Come correggere gli errori di ortografia?
Per correggere gli errori di ortografia puoi: farti aiutare da Word, da Documenti Google, da LanguageTool, da Grammalecte, da Typograf; chiedere l’intervento di un correttore di bozze in carne e ossa; rileggere prima di premere invio, a mente serena; eliminare il multitasking; ripassare le regole della lingua italiana; consultare il dizionario per le parole su cui nutri qualche dubbio.
Come faccio a migliorare l’ortografia?
Alcune attività possono aiutarti a scrivere meglio: leggi di più; impara i prefissi e i suffissi popolari; esercitati a scrivere; usa un elenco di parole errate.